Per una cultura della cooperazione transfrontaliera

Emilia Sarno

emilia.sarno@unimol.it; emilia.sarno@unipegaso.it

La Cooperazione territoriale europea è uno degli obiettivi strategici della programmazione dei Fondi Strutturali e di Investimento Europei nel periodo 2014-2020. Questo traguardo è reso possibile dalla politica dell’Unione Europea, che dal 1992 ha perseguito sia un’integrazione verticale, tra le istituzioni europee e quelle internazionali, sia orizzontali, tramite la disposizione di un’area di libero commercio. La sua realizzazione ha però la genesi in un caposaldo fondamentale: la cultura della cooperazione.

Diffondere la cultura della cooperazione significa non soltanto considerare i vantaggi economici dei partenariati, ma anche la possibilità di confrontarsi su istanze e bisogni, di coinvolgere una pluralità di attori e di istituzioni, di avviare dinamiche che entrino nella pelle dei territori. In tal modo, le potenzialità territoriali, amplificate dalla comparazione, emergono più nettamente. Peraltro, la cultura della cooperazione si rinsalda se le diverse formule di collaborazione e di partenariato sono sostenute da validi presupposti scientifici e dalla sinergia di professionalità, che pur differenti tra loro, perseguano però gli stessi obiettivi. Ecco perché appare non solo necessaria una lettura geografica dei territori ma che essa avvenga in tandem, infatti avviare progetti transfrontalieri chiede analisi e letture articolate, effettuate principalmente ad una scala multi-prospettica. Insomma, la cooperazione si impone come la lente tramite la quale leggere e comparare territori, deve essere considerata come il grimaldello per una riflessione comune e condivisa grazie alla quale costituire un patrimonio sia di conoscenze sia di opportunità, utili per avviare percorsi di ricerca applicata e per la pianificazione concreta di azioni comuni.

Questa impostazione è basilare per territori che scontano ritardi socio-economici e organizzativi, per i quali è cruciale dare un’inversione di tendenza dando l’adesione a organismi e a progetti europei. In tal senso diventa fondamentale per Paesi appartenenti all’area mediterranea. Il Mediterraneo è lo spazio fisico nel quale sono sorte e si sono sviluppate molteplici civiltà. Unitario e frammentario si presenta come lo spazio di comunicazione e di contatto per genti e culture diverse, infatti si suddivide in una pluralità di mari formando bacini e sottobacini. Le prossimità geografiche e culturali hanno reso possibile il consolidamento di relazioni multilaterali, con l’obiettivo di sostenere processi locali di crescita e unità tra i popoli. Principalmente ne possono trarre giovamento i paesi che si affacciano sul mare Adriatico come l’Italia, la Slovenia, la Croazia, la Bosnia Erzegovina, il Montenegro e l’Albania. Si vuole così superare la visione di una Europa poco attenta al Mediterraneo e ai Balcani, grazie anche al ruolo decisivo dell’Italia e principalmente delle regioni italiane che utilizzano gli strumenti e i contributi comunitari, tramite iniziative progettuali bilaterali e multilaterali congiunte. Non a caso è stata istituita l’ Euroregione Adriatico-Ionica ed è stata concepita come una formula innovativa di cooperazione interregionale e transnazionale, che ha lo scopo di rafforzare i processi democratici e l’integrazione europea dei Paesi balcanici. Si tratta della prima “strategia macroregionale dell’UE” con un numero elevato di paesi extra-unionali (Albania, Bosnia-Erzegovina, Montenegro e Serbia) che collaborano con Stati membri dell’UE (Croazia, Grecia, Italia e Slovenia). La sua creazione punta a consolidare la cooperazione economica e a sviluppare una governance comune su problemi condivisi:ambiente, energia, trasporti, pesca e gestione costiera, sviluppo rurale, turismo, cultura e cooperazione universitaria. Soprattutto si punta a valorizzare tutte le opportunità che riguardano la blue-economy  (l’acquacoltura,  la  pesca, biotecnologie blu, servizi marini e marittimi, ecc.) e  lo sviluppo sostenibile del turismo costiero, ma si vogliono anche potenziare la ricerca, l’innovazione e il rafforzamento delle piccole e medie imprese.

L’Euroregione Adriatico-Ionica è lo scenario per realizzare la cooperazione transfrontaliera tra i Paesi del Mediterraneo e per rafforzare la cultura della cooperazione, a cui prima si accennava, con l’obiettivo di realizzare azioni programmatiche comuni. E’ dunque un percorso particolarmente interessante, benché complesso, che richiede l’impegno tanto della ricerca teorica quanto di quella applicata.

Per ulteriori approfondimenti:

SARNO, Emilia (ed) Molise-Montenegrocross-border cooperation. Roma: Aracne, 2015.

Emilia Sarno es Profesora en la Facultà di Scienze Umanistiche de la Université Telematica Pegaso. Es presidenta de la Asociazione Italiana Insegnanti Geografi di Avelino.

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